Il viaggio come ricerca della verità, il viaggio per toccare con mano ciò che è oscurato dalle vane illusioni del mondo moderno. Il viaggio è il filo conduttore dell'intero romanzo, che ci trasporta quasi catapultandoci dalla multietnica e caotica New York, a Parigi, alla ricerca della tomba di Robert Brasillach, da Trieste a Fiume, terre di lotte e di identità, fino ad arrivare a L'Aquila, dilaniata dal sisma: questo è “Nei Meandri”, il nuovo romanzo di Marialucia Conistabile, Roberta di Casimirro e Mario Michele Merlino, edito da Ritter, presentato Domenica 6 Marzo presso la sede romana dell'Associazione Nazionale Volontari di Guerra, a Trastevere, nei locali (ri)aperti lo scorso ottobre grazie all'intervento della delegazione Lazio del Raggruppamento Combattenti e Reduci della Repubblica Sociale - Continuità Ideale.
Dopo una breve
introduzione la parola è subito passata a Merlino che, come suo
solito, ci ha deliziati con preziosi aneddoti tratti dalla sua vita
militante, dall'incontro con Adriano Romualdi fino alle ultime parole di
Attilio Bonvicini, trovando spazio anche per un commosso ricordo
dell'ausiliaria Gina Romeo, che da poco ci ha lasciati. Senza
soluzione di continuità infatti il loro testimone deve essere
raccolto da chi si appresta a proseguire la loro battaglia. Ed è
proprio questo l'intento degli autori: collegare idealmente mondi
apparentemente distanti tra di loro nel tempo e nello spazio, ma
realmente vicini nello spirito. Questa opposizione tra apparenza
e realtà è una tematica fondante di “Nei Meandri”, come
ci ricorda Roberta di Casimirro nel suo intervento; un'opposizione
cercata e mirata a portar luce nelle ombre della realtà sensibile,
un chiaroscuro su una sottile linea di demarcazione nella quale il
lettore è immerso, grazie agli autori che “lo prendono per mano e
lo guidano per Meandri sconosciuti”.
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