“La misura di ciò che può essere ancora salvato dipende dall’esistenza, o meno, di uomini che ci siano dinanzi non per
predicare formule, ma per essere esempi”.
Con queste poche parole si potrebbe riassumere la mattinata
di domenica 15 marzo, quando molti ragazzi ed alcuni combattenti si sono dati
appuntamento presso il Campo della Memoria di Nettuno, luogo dove riposano le
gloriose spoglie dei caduti della Repubblica Sociale Italiana, aperto
eccezionalmente per l’occasione.
Essere esempio, appunto: questo sono per noi gli eroi
caduti per difendere un lembo di terra, ma soprattutto un’Idea; coloro che hanno vivificato principi quali l’Onore e la Fedeltà,
a cui si deve tendere senza indugio, inclinando la propria esistenza ad
interiorizzare il loro Sacrificio.
Questi sono stati i motivi che hanno spinto molti ragazzi,
militanti nei gruppi che compongono la delegazione Lazio del Raggruppamento
combattenti e reduci della RSI, a rendere omaggio al Campo della Memoria nel più alto
sentimento cameratesco: una cerimonia arricchita da molteplici interventi che hanno
infuocato i cuori dei presenti, alimentando così
la fiamma della nostra militanza, la
quale si deve nutrire di esempi come questi. A noi spetta il compito di esserne all’altezza per riceverne degnamente il testimone.
Doveroso menzionare la presenza di una folta delegazione di
ragazzi venuti dal Veneto in visita al Campo; a Maggio ospiteranno noi romani
presso la “Piccola Caprera” in un gemellaggio di Sangue e Spirito che annulla
ogni distanza.
Dopo il Presente, si è
pranzato tutti insieme, in un clima di
totale fratellanza , in cui si è dato prova che la parola “camerata” non è un qualcosa
di aleatorio, quanto invece un animo da corroborare e realizzare ogni giorno
della nostra vita in piena continuità
ideale con quegli Eroi che, con le
loro gesta, hanno squarciato il limite del tempo e dello spazio essendo ancora
vivi tra noi, dentro di noi. “Il cuore oltre l’ostacolo”.