giovedì 30 ottobre 2014

Resoconto della riunione e recensione dell'evento ALERE FLAMMAM

Il giorno 25/10/2014, in occasione dell'evento ALERE FLAMMAM organizzato a Roma in ricordo dell'ausiliaria Nadia Sala, la delegazione del Lazio del Raggruppamento Combattenti e Reduci RSI si è riunita per programmare gli eventi dei seguenti mesi ed il modus operandi che va sempre più impostandosi man mano che le attività del gruppo proseguono, nonchè le realtà che col tempo si sono avvicinate all'iniziativa e collaborano fattivamente.
I punti di riferimento restano ovviamente sempre gli stessi: la gerarchia e l'organicità, ognuno è chiamato a dare il suo contributo per quelli che sono i suoi meriti in termini di qualificazione e sacrificio, mettendo a disposizione le proprie competenze. Inestimabile la partecipazione alla riunione di Stelvio Dal Piaz, che ha contribuito con la sua esperienza di "eterno giovane" ad indirizzare l'operatività della Delegazione anche in vista di quelle che sono le prospettive nazionali del Raggruppamento.

Di seguito riportiamo la recensione dell'evento, a cura di Azione Tradizionale:

locandina-Nadia-Sala-2510141
“Alere Flamman” Tributo all’Ausiliaria Nadia Sala è il titolo dato all’incontro tenutosi sabato 25 ottobre presso i locali della Comunità militante Raido, organizzato dal Cuib Femminile di Raidoin collaborazione conVenetaArditaMente, nonché conAzione Punto Zero, Casa d’Italia Colle Verde e Fascio Etrusco.
La sala è gremita, silenziosa e come sempre rispettosa, soprattutto oggi che si vuole ricordare l’Esempio di Nadia Sala, Ausiliaria, Madre e Donna. La rappresentante del Cuib Femminile di Raido, dopo aver introdotto Stelvio dal Piaz, combattente della RSI ed Ezio Zamboni Sala, uno dei figli della compianta Nadia – tradita dall’emozione di parlare di una Donna che per loro ha sempre rappresentato e sempre rappresenterà un Esempio – spiega le ragioni che le hanno portate ad organizzare questo incontro.
Non si tratta di commemorare, ricordare, stringersi in un abbraccio affettuoso. Il titolo già indica il moto che ha spinto le ragazze del Cuib Femminile di Raido e di VenetaArditaMente a parlare di Nadia Sala: Alere Flamman ovvero alimentare la Fiamma. Ma quale Fiamma, qual è stato l’insegnamento di Nadia e delle altre Ausiliarie? Come possono minimamente avvicinarsi o paragonarsi le ragazze di oggi alle prime donne in Grigio Verde? Sono le proprio le parole delle ragazze del Cuib prima e di VenetaArditamente poi a fornirci la risposta. recensione 2
Nadia, insieme a tutte le Ausiliarie, ha saputo rendere integrale la sua scelta di vita affinché essa potesse esprimersi su tutti i piani dell’esistenza. Sul piano personale è stata una donna in grado di crescere, nonostante tutte le difficoltà riscontrate, i suoi figli ai quali, con un misto di caparbia dolcezza, ha trasmesso una scala di valori che ha permeato la loro esistenza.  Sul piano relazionale è stata in grado di mantenere nel corso del tempo un rapporto schietto, sincero, cameratesco. Nessun senso di inferiorità o di competizione coi camerati in camicia nera, nessuna rivalità o vanità femminile nei confronti delle proprie sorelle in grigio verde. Sul piano spirituale, Nadia, come tutte le altre, non si è mai arresa. Il suo sguardo è sempre rimasto orientato verso l’alto, verso una dimensione sacra dell’esistenza.
Ecco perché è importante ricordare Nadia Sala, Alda Paoletti, Giovanna Deiana e tutte le altre. Esse hanno indicato la via e il modo di vivere una scelta integrale, esse sono state Esempio. Ed è proprio questo che le ragazze di VenetaArditamente sottolineano con il loro intervento. La voce di entrambi i gruppi diventa una sola, soprattutto perché si percepisce la responsabilità dell’importante eredità ricevuta, quella del passaggio del testimone tra generazioni lontane forse anagraficamente, ma strettamente unite nella visione del mondo e dell’esistenza.
La parola passa a Stelvio dal Piaz combattente della RSI, il quale oltre ad aver conosciuto Nadia Sala e con lei aver intrapreso diverse sfide, ha sposato Alda Paoletti, un’altra Ausiliaria della RSI. Stelvio dal Piaz ci offre quindi anche una prospettiva diversa dell’essere Ausiliaria, quella dell’essere Donna, regalandoci le parole che spesso Alda ripeteva: non si dovrebbe parlare di pari opportunità ma di pari dignità. Quella dignità e stima che i commilitoni hanno sempre riconosciuto ad Alda, a Nadia e alle altre, trattandole con rispetto e riconoscendo in loro una funzione ed un contributo importante. Una prospettiva intima, familiare, viene rafforzata dalle parole di Ezio Zamboni Sala.
Essere un’Ausiliaria non significava indossare solo una divisa grigio-verde ma vivere un’esperienza totalizzante, capace di resistere anche quando costrette a dismettere i panni di combattenti. L’emozione cresce e le parole di Ezio riportano alla mente il sorriso fiero di Nadia. Nadia Sala non si è mai risparmiata, ha sempre donato se stessa senza mettersi a calcolare il rendiconto. Le parole scelte per chiudere l’intervento rappresentano perfettamente lo spirito di sacrificio, di abnegazione che hanno accompagnato non solo la vita di Nadia Sala ma anche delle altre Ausiliarie della RSI:
Contano solo la fede, la fiducia ardente, l’assenza completa di egoismo e di individualismo, la tensione di tutto l’essere verso il”servizio” – per quanto ingrato possa essere, ovunque si svolga – il servizio di una causa che va al di là dell’uomo, e che esige da lui tutto, senza promettergli nulla.
Contano soltanto le qualità dell’anima, le sue vibrazioni, il dono totale, la volontà di tener alto al di sopra di tutto un ideale, nel disinteresse più assoluto.
Giunge l’ora in cui, per salvare il mondo, vi sarà bisogno del pugno di eroi e di santi che faranno la Riconquista”.  L. Degrelle (Militia)
L’emozione dell’incontro cede il passo lentamente al piacere di continuare a passare la serata insieme.recensione 1
Ci si intrattiene quindi per l’apericena organizzata dal Cuib Femminile di Raido e ci si ritrova a cantare insieme a “La Nuova Sezione (romana)”, propaggine giovanile dei ferri vecchi de La Vecchia Sezione.  Questo in fondo è coltivare la memoria: fieri sguardi rivolti al futuro, cuori ardenti, con un saldo radicamento antico, consapevolmente custodi, di un patrimonio di lotta ed eroismo dal valore eterno. 
http://www.azionetradizionale.com/2014/10/29/recensione-alere-flamman/

mercoledì 22 ottobre 2014

Campo della Memoria



Quando sulla Pontina, all’altezza di Campoverde, si incontra il cartello con l’indicazione per raggiungere il Campo della Memoria,  Sacrario dei Caduti della Repubblica Sociale, si ha la sensazione di essere in una dimensione dove nella memoria degli uomini e delle donne  permane il significato della Patria unificante generatrice di radici e futuro.
In essa prende respiro la sacralità del culto dei morti che distingue, per la spiritualità  che lo accompagna, l’uomo come tale differenziandolo dagli animali, incapaci di conservare e prendersi cura dei resti mortali degli appartenenti alla loro specie.
Attraversando con la memoria gli anni trascorsi dalla fine della Seconda guerra mondiale fino alla realizzazione  del Sacrario stride quell’indifferenza bestiale tutta italiana che è corsa parallela al sogno, al progetto e al compimento del Cimitero Militare per i Caduti della Repubblica Sociale.
Disconosciuti i soldati italiani morti nel difendere  il nostro territorio dall’avanzata degli angloamericani dopo lo sbarco di Nettunia. Nessuna parvenza di Stato ha ricercato i loro resti mortali  per dare umana sepoltura a loro, morti da soldati.
La normale umanità di rendere sepoltura ai resti mortali dei soldati è stata alimentata dall’impegno reso incrollabile dalla forza della fede di Raffaella Duelli, volontaria nel Battaglione Barbarigo della Decima Flottiglia Mas, che ha continuato a sentirsi in servizio anche a  guerra ormai finita.
Il sogno, quando è immenso e sentito, sa trasformarsi in realtà attirando su di sé le energie giuste per dar corpo al progetto che può diventare di molti.
La forza della determinazione, della convinzione e dell’irrinunciabilità a ritrovare nella Pianura Pontina i resti dei soldati caduti, dei nostri morti è stato l’avvio per riscattare la dignità della sepoltura di pochi tra un popolo dimentico e ramingo.
I  lavori di manutenzione del Campo della Memoria si realizzano con lo spirito di responsabilità e volontarietà di chi ha potuto contribuire con la propria azione impegnandosi a concorrere alla sua cura.
Ogni sabato il Campo della Memoria è aperto dalle ore 9.30 alle 12.30 oltre ai giorni delle commemorazioni programmate.
All’ingresso
IDDIO
CHE ACCENDI    OGNI FIAMMA
       E FERMI    OGNI CUORE
       RINNOVA    OGNI GIORNO
     LA PASSIONE    MIA PER L’ITALIA
                                                                      RENDIMI   SEMPRE
      PIÙ   DEGNO
                                                                  DEI NOSTRI    MORTI
AFFINCHÈ     LORO STESSI
I PIÙ   FORTI
                                                              RISPONDANO     AI VIVI
PRESENTE

Che ognuno di noi possa esserne degno.

Marina De Loris

lunedì 20 ottobre 2014

ALERE FLAMMAM. Tributo all’Ausiliaria Nadia Sala

sabato 25 ottobre ore 17.30
Via Scirè 21/23 – Roma
http://www.azionetradizionale.com/2014/10/20/alere-flammam-tributo-allausiliaria-nadia-sala/ 


“Una fiamma non può piegarsi a terra, ma solo salire ed ergersi dritta verso il cielo!“
Programma:
Conferenza
Mostra fotografica sul SAF
Apericena e Concerto 
Evento a cura del Cuib Femminile della Comunità Militante Raido con la collaborazione di:
- VenetaArditaMente – VFS
- Casa d’Italia Colle Verde
- Azione Punto Zero
- il Fascio Etrusco
- RNCR RSI